Dalle meditazioni di Benedetto XVI
C'è un altro aspetto tipico dello Spirito insegnatoci da san Paolo:
è la sua connessione con l’amore.
Così infatti scrive l'Apostolo:
«La speranza non delude, perché l'amore di Dio
è stato riversato nei nostri cuori
per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato» (Rm 5,5).
C’è una frase molto eloquente di sant’Agostino:
«Se vedi la carità, vedi la Trinità» (n. 19), ciò significa che:
«Lo Spirito, infatti, è quella potenza interiore
che armonizza il cuore [dei credenti] col cuore di Cristo
e li muove ad amare i fratelli come li ha amati lui» (Deus caritas est).
Lo Spirito ci immette nel ritmo stesso della vita divina,
che è vita di amore, facendoci personalmente partecipi
dei rapporti intercorrenti tra il Padre e il Figlio.
NOVENA allo spirito santo
Con riflessioni tratte dalla Esortazione Apostolica «Gaudete et exultate» di Papa Francesco
NONO GIORNO: La grande regola di comportamento
Vieni, o Santo Spirito! Donaci la grazia di riconoscere in ogni fratello il volto stesso di Cristo
per servirlo ed onorarlo con cuore puro e generoso, con gioia e amore vero! Amen
Ecco la santità che è gradita agli occhi di Dio: «Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi» (Mt 25,35-36).
In questo richiamo a riconoscerlo nei poveri e nei sofferenti si rivela il cuore stesso di Cristo, i suoi sentimenti e le sue scelte più profonde, alle quali ogni santo cerca di conformarsi.
Amatevi come io vi ho amato!
Quando incontro una persona che dorme alle intemperie, in una notte fredda, posso sentire che questo fagotto è un imprevisto che mi intralcia, un delinquente ozioso, un ostacolo sul mio cammino, un pungiglione molesto per la mia coscienza, un problema che devono risolvere i politici, e forse anche un’immondizia che sporca lo spazio pubblico. Oppure posso reagire a partire dalla fede e dalla carità e riconoscere in lui un essere umano con la mia stessa dignità, una creatura infinitamente amata dal Padre, un’immagine di Dio, un fratello redento da Cristo. Questo è essere cristiani!
Potremmo pensare che diamo gloria a Dio solo con il culto e la preghiera, o unicamente osservando alcune norme etiche – è vero che il primato spetta alla relazione con Dio –, e dimentichiamo che il criterio per valutare la nostra vita è anzitutto ciò che abbiamo fatto agli altri.
La preghiera è preziosa se alimenta una donazione quotidiana d’amore. Per la stessa ragione, il modo migliore per discernere se il nostro cammino di preghiera è autentico sarà osservare in che misura la nostra vita si va trasformando alla luce della misericordia.
La forza della testimonianza dei santi sta nel vivere le Beatitudini e la regola di comportamento del giudizio finale. Sono poche parole, semplici, ma pratiche e valide per tutti, perché il cristianesimo è fatto soprattutto per essere praticato, e se è anche oggetto di riflessione, ciò ha valore solo quando ci aiuta a vivere il Vangelo nella vita quotidiana.
Beato l’uomo che ascolta la parola del Signore e la mette in pratica
Donaci, o Spirito di santità, nonostante i nostri peccati, le nostre miserie e difetti,
di essere strumenti umili e docili del tuo amore e della tua compassione per il mondo!
NOVENA allo spirito santo
Con riflessioni tratte dalla Esortazione Apostolica «Gaudete et exultate» di Papa Francesco
OTTAVO GIORNO: «Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli».
Vieni, o Santo Spirito! Dacci il coraggio del bene, la forza della coerenza, l’entusiasmo dell’annuncio.
Fa’ che mai ci vergogniamo della fede ricevuta. Fa’ che sempre, con la vita, testimoniamo il Vangelo. Amen
La tua identificazione con Cristo e i suoi desideri implica l’impegno a costruire, con Lui, questo Regno...
Pertanto non ti santificherai senza consegnarti corpo e anima per dare il meglio di te in tale impegno.
Non è che la vita abbia una missione: è missione.
«Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli».
Questo cammino va controcorrente: ci fa diventare persone che con la propria vita mettono in discussione la società, persone che danno fastidio. Se non vogliamo sprofondare in una oscura mediocrità, non pretendiamo una vita comoda...
Non si può aspettare, per vivere il Vangelo, che tutto intorno a noi sia favorevole...
La croce, soprattutto le stanchezze e i patimenti che sopportiamo per vivere il comandamento dell’amore e il cammino della giustizia, è fonte di maturazione e di santificazione.
Parliamo delle persecuzioni inevitabili, non di quelle che ci potremmo procurare noi stessi con un modo sbagliato di trattare gli altri. Gli Apostoli di Cristo godevano della simpatia di tutto il popolo, mentre alcune autorità li ricercavano e li perseguitavano.
Le persecuzioni non sono una realtà del passato, perché anche oggi le soffriamo, sia in maniera cruenta, come tanti martiri contemporanei, sia in un modo più sottile, attraverso calunnie e falsità.
Accettare ogni giorno la via del Vangelo nonostante ci procuri problemi, questo è santità.
Donaci, o Spirito di santità, la coerenza tra ciò che crediamo e ciò che viviamo; la perseveranza nella prova;
la forza ed il coraggio di testimoniare la nostra fede in mezzo alle tentazioni e incomprensioni del mondo.