9° GIORNO – “Francesco, uomo tutto di Dio”

Perfetta immagine di Cristo Crocifisso, che portasti visibilmente nel tuo corpo i segni della nostra redenzione come preziosissime gemme che tenesti nascoste anche ai più intimi, fa' che partecipiamo con gioia alle sofferenze del nostro prossimo e, nel silenzio, uniti a Cristo, partecipiamo alla salvezza del mondo.

Ammonizione VI S. Francesco

Guardiamo con attenzione, fratelli tutti, il buon pastore che per salvare le sue pecore sostenne la passione della croce. Le pecore del Signore l'hanno seguito nella tribolazione e persecuzione nell'ignominia e nella fame, nella infermità e nella tentazione e in altre simili cose; e ne hanno ricevuto in cambio dal Signore la vita eterna. 

Perciò è grande vergogna per noi servi di Dio, che i santi abbiano compiuto queste opere e noi vogliamo ricevere gloria e onore con il semplice raccontarle.

Preghiamo con S. Francesco

Il nostro pane quotidiano: il tuo Figlio diletto, il Signore nostro Gesù Cristo, dà a noi oggi: in memoria, comprensione e reverenza dell'amore che egli ebbe per noi e di tutto quello che per noi disse, fece e patì.

E rimetti a noi i nostri debiti: per la tua ineffabile misericordia, per la potenza della passione del tuo Figlio diletto e per i meriti e interercessione della beatissima Vergine e di tutti i tuoi eletti. Amen

Fonti Francescane Leggenda Maggior FF 1225

Un mattino, all'appressarsi della festa dell'Esaltazione della santa Croce, mentre pregava sul fianco del monte, vide la figura come di un serafino, con sei ali tanto luminose quanto infocate, discendere dalla sublimità dei cieli: esso, con rapidissimo volo, tenendosi librato nell'aria, giunse vicino all'uomo di Dio, e allora apparve tra le sue ali l'effige di un uomo crocifisso, che aveva mani e piedi stesi e confitti sulla croce. Due ali si alzavano sopra il suo capo, due si stendevano a volare e due velavano tutto il corpo.

A quella vista si stupì fortemente, mentre gioia e tristezza gli inondavano il cuore. Provava letizia per l'atteggiamento gentile, con il quale si vedeva guardato da Cristo, sotto la figura del serafino. Ma il vederlo confitto in croce gli trapassava l'anima con la spada dolorosa della compassione.

Fissava, pieno di stupore, quella visione così misteriosa, conscio che l'infermità della passione non poteva assolutamente coesistere con la natura spirituale e immortale del serafino. Ma da qui comprese, finalmente, per divina rivelazione, lo scopo per cui la divina provvidenza aveva mostrato al suo sguardo quella visione, cioè quello di fargli conoscere anticipatamente che lui, l'amico di Cristo, stava per essere trasformato tutto nel ritratto visibile di Cristo Gesù crocifisso, non mediante il martirio della carne, ma mediante l'incendio dello spirito.

Preghiera conclusiva

O Dio, che per infiammare il nostro spirito con il fuoco del tuo amore, hai impresso nel corpo del serafico Padre San Francesco i segni della passione del Figlio tuo; concedi a noi, per sua intercessione, di conformarci alla morte di Cristo per essere participi della sua risurrezione. Per Cristo nostro Signore. Amen

8° GIORNO – “Francesco, uomo tutto di Vangelo”

Uomo fatto preghiera, patrono d'Italia, che appartieni non solo ad Assisi ma a tutta l'umanità e con la testimonianza evangelica spingi potentemente a servire la giustizia e la pace, fa' che i tuoi figli ed i tuoi devoti sappiano rispondere alle sfide di questo mondo con la mansuetudine e la coerenza di chi segue il Vangelo di Cristo.

Ammonizione VII di S. Francesco

Dice l'apostolo: "La lettera uccide, lo spirito invece dà vita".

Sono morti a causa della lettera coloro che unicamente bramano sapere le sole parole, per essere ritenuti i più sapienti in mezzo agli altri e potere acquistare grandi ricchezze e darle ai parenti e agli amici. Così pure sono morti a causa della lettera, quei religiosi che non vogliono seguire lo spirito della divina Scrittura, ma piuttosto bramano sapere le sole parole e spiegarle agli altri.

E sono vivificati dallo spirito della divina Scrittura coloro che ogni scienza che sanno e desiderano sapere, non l'attribuiscono al proprio io, ma la restituiscono con la parola e con l'esempio all'altissimo Signore Dio, al quale appartiene ogni bene.

Preghiamo con S. Francesco

Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra: affinché ti amiamo con tutto il cuore, sempre pensando a te; con tutta l'anima, sempre desiderando te; con tutta la mente, orientando a te tutte le nostre intenzioni e in ogni cosa cercando il tuo onore; e con tutte le nostre forze, spendendo tutte le nostre energie e sensibilità dell'anima e del corpo a servizio del tuo amore e non per altro;

e affinché possiamo amare i nostri prossimi come noi stessi, trascinando tutti con ogni nostro potere al tuo amore, godendo dei beni altrui come dei nostri e nei mali soffrendo insieme con loro e non recando nessuna offesa a nessuno. Amen

Fonti Francescane Leggenda Maggiore (FF 1051)

Mentre un giorno ascoltava devotamente la messa degli Apostoli, sentì recitare il brano del Vangelo in cui Cristo, inviando i discepoli a predicare, consegna loro la forma di vita evangelica, dicendo: Non tenete né oro né argento né denaro nelle vostre cinture, non abbiate bisacce da viaggio, né due tuniche, né calzari, né bastone. Questo udì, comprese e affidò alla memoria l'amico della povertà apostolica e, subito, ricolmo di indicibile letizia, esclamò: " Questo è ciò che desidero questo è ciò che bramo con tutto il cuore! ".

Si toglie i calzari dai piedi; lascia il bastone; maledice bisaccia e denaro e, contento di una sola tonaca butta via la cintura e la sostituisce con una corda e mette ogni sua preoccupazione nello scoprire come realizzare a pieno le parole sentite e adattarsi in tutto alla regola della santità, dettata agli apostoli.

Preghiera conclusiva

Onnipotente, eterno, giusto e misericordioso Iddio concedi a noi miseri di fare, per tua grazia, ciò che sappiamo che tu vuoi, e di volere sempre ciò che ti piace, affinché interiormente purificati, interiormente illuminati e accesi dal fuoco dello Spirito Santo,  possiamo seguire le orme del Figlio tuo, il Signor nostro Gesù Cristo e a te, o Altissimo, giungere con l’aiuto della tua sola grazia. Tu che vivi e regni glorioso nella Trinità perfetta e nella semplice Unità, Dio onnipotente per tutti i secoli dei secoli. Amen

6° GIORNO – “Francesco, cantore fervente di Maria”

Cantore fervente di Maria che esaltasti come eletta dal Padre e consacrata dal Figlio diletto con lo Spirito Consolatore, fa' che anche noi come Lei diventiamo casa, tenda e palazzo di Dio in mezzo al mondo.

Ammonizione I di S. Francesco

Ecco ogni giorno egli si umilia, come quando dalla sede regale discese nel grembo della Vergine; ogni giorno egli stesso viene a noi in apparenza umile; ogni giorno discende dal seno del Padre sull'altare nelle mani del sacerdote. E come ai santi apostoli si mostrò nella vera carne, così anche ora si mostra a noi nel pane consacrato. E come essi con gli occhi del loro corpo vedevano soltanto la carne di

lui, ma, contemplandolo con gli occhi dello spirito, credevano che egli era lo stesso Dio, così anche noi, vedendo pane e vino con gli occhi del corpo, dobbiamo vedere e credere fermamente che questo è il suo santissimo corpo e sangue vivo e vero.

Preghiamo con S. Francesco

Ave, Signora, santa regina, santa Madre di Dio,

Maria che sei vergine fatta Chiesa.

ed eletta dal santissimo Padre celeste,

che ti ha consacrata insieme col santissimo suo Figlio diletto

e con lo Spirito Santo Paraclito;

tu in cui fu ed è ogni pienezza di grazia e ogni bene.

Ave, suo palazzo, ave, suo tabernacolo, ave, sua casa.

Ave, suo vestimento, ave, sua ancella, ave, sua Madre.

E saluto voi tutte, sante virtù, che per grazia

e illuminazione dello Spirito Santo venite infuse nei cuori dei fedeli, perché da infedeli fedeli a Dio li rendiate. Amen

Fonti Francescane Legenda Maggiore (FF 1048)

Riparata anche questa chiesa, andò finalmente in un luogo chiamato Porziuncola, nel quale vi era una chiesa dedicata alla beatissima Vergine: una fabbrica antica, ma allora assolutamente trascurata e abbandonata. Quando l'uomo di Dio la vide così abbandonata, spinto dalla sua fervente devozione per la Regina del mondo, vi fissò la sua dimora, con l'intento di ripararla. Là egli godeva spesso della visita degli Angeli, come sembrava indicare il nome della chiesa stessa, chiamata fin dall'antichità Santa Maria degli Angeli. Perciò la scelse come sua residenza, a causa della sua venerazione per gli Angeli e del suo speciale amore per la Madre di Cristo.

Il Santo amò questo luogo più di tutti gli altri luoghi del mondo. Qui, infatti, conobbe l'umiltà degli inizi; qui progredì nelle virtù; qui raggiunse felicemente la mèta. Questo luogo, al momento della morte, raccomandò ai frati come il luogo più caro alla Vergine.

Preghiera conclusiva

Tu sei la Tutta Bella, o Maria!

In Te è la gioia piena della vita beata con Dio.

Fa’ che non smarriamo il significato del nostro cammino terreno: la luce gentile della fede illumini i nostri giorni, la forza consolante della speranza orienti i nostri passi, il calore contagioso dell’amore animi il nostro cuore, gli occhi di noi tutti rimangano ben fissi là, in Dio, dove è la vera gioia. Amen

7° GIORNO –“Francesco, uomo fatto preghiera”

Tutto Serafico in ardore, che sapesti accogliere nella preghiera ogni parola di Dio per poi realizzarla fedelmente, dacci la continuità nella preghiera per nutrire la nostra anima alla divina mensa e progredire sempre più nel cammino verso Dio e i fratelli.

Ammonizione XII di S. Francesco

A questo segno si può riconoscere il servo di Dio, se ha lo spirito del Signore: se, quando il Signore compie, per mezzo di lui, qualcosa di buono, la sua "carne" non se ne inorgoglisce - poiché la "carne" è sempre contraria ad ogni bene - ma piuttosto si ritiene ancora più vile ai propri occhi e si stima più piccolo di tutti gli altri uomini.

Preghiamo con S. Francesco

Santo, santo, santo il Signore Iddio onnipotente, che è, che era e che verrà;

lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.

Tu sei degno, Signore Dio nostro, di ricevere la lode, la gloria e l'onore e la benedizione;

lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.

Degno è l'Agnello, che è stato immolato di ricevere potenza e divinità, sapienza e fortezza, onore e gloria e benedizione;

lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.

Benediciamo il Padre e il Figlio con lo Spirito Santo;

lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.

Fonti Francescane Leggenda Maggiore (FF 1059-1060)

" Andate - disse il dolce padre ai figli suoi - annunciate agli uomini la pace; predicate la penitenza per la remissione dei peccati. Siate pazienti nelle tribolazioni, vigilanti nell'orazione, valenti nelle fatiche, modesti nel parlare, gravi nel comportamento e grati nei benefici. In compenso di tutto questo è preparato per voi il regno eterno ". Quelli, inginocchiati umilmente davanti al servo di Dio, accoglievano con intima gioia la missione della santa obbedienza diceva, poi, a ciascuno in particolare: Affida al Signore la tua sorte, ed Egli ti nutrirà. Erano queste le parole che egli ripeteva abitualmente, quando assegnava a qualche frate un incarico per obbedienza.

Preghiera conclusiva

O santissimo Padre nostro: creatore, redentore, consolatore e salvatore nostro. Che sei nei cieli: negli angeli e nei santi, illuminandoli alla conoscenza, perché tu, Signore, sei luce, infiammandoli all'amore, perché tu, Signore, sei amore, ponendo la tua dimora in loro e riempiendoli di beatitudine, perché tu, Signore, sei il sommo bene, eterno, dal quale proviene ogni bene e senza il quale non esiste alcun bene. Amen.

5° GIORNO – “Francesco, uomo povero in spirito”

Sposo fedele di Madonna Povertà che scegliesti sull'esempio di Cristo Signore

come unica compagna della tua vita, concedi anche a noi di condurre una vita

semplice e aperta alla condivisione con gli ultimi, gli emarginati ed i sofferenti di

questo nostro difficile tempo.

Ammonizione XIV di S. Francesco

Beati i poveri in spirito perché di essi è il regno dei cieli.

Ci sono molti che, applicandosi insistentemente a preghiere e occupazioni, fanno

molte astinenze e mortificazioni corporali, ma per una sola parola che sembri

ingiuria verso la loro persona, o per qualche cosa che venga loro tolta, scandalizzati,

tosto si irritano.

Questi non sono poveri in spirito, poiché chi è veramente povero in spirito odia se stesso e ama quelli che lo percuotono nella guancia.

Preghiamo con S. Francesco

La santa sapienza confonde Satana e tutte le sue insidie. La pura santa semplicità confonde ogni sapienza di questo mondo e la sapienza della carne.

La santa povertà confonde la cupidigia, l'avarizia e le preoccupazioni del secolo

presente. La santa umiltà confonde la superbia e tutti gli uomini che sono nel mondo

e similmente tutte le cose che sono nel mondo.

Fonti Francescane Legenda Maggiore (FF 1118)

Spesso richiamava alla mente, piangendo, la povertà di Gesù Cristo e della Madre

sua, e affermava che questa è la regina delle virtù, perché la si vede brillare così

fulgidamente, più di tutte le altre, nel Re dei Re e nella Regina sua Madre.

Anche quando i frati, in Capitolo, gli domandarono qual è la virtù che, più delle

altre, rende amici di Cristo, rispose, quasi aprendo il segreto del suo cuore: "Sappiate, fratelli, che la povertà è una via straordinaria di salvezza, giacché è

alimento dell'umiltà, radice della perfezione. Molteplici sono i suoi frutti, benché

nascosti. Difatti essa è il tesoro nascosto nel campo del Vangelo: per comprarlo, si

deve vendere tutto e, in confronto ad esso, si deve disprezzare tutto quello che non si può vendere".

Preghiera conclusiva

Onnipotente, santissimo, altissimo e sommo Iddio, ogni bene, sommo bene, tutto il

bene, che solo sei buono, fa' che noi ti rendiamo ogni lode, ogni gloria, ogni grazia,

ogni onore, ogni benedizione e tutti i beni. Fiat! Fiat! Amen.

STRUTTURE
CASA DI RIPOSO PIO ISTITUTO S.ANNA
MISSIONE