NOVENA allo spirito santo

Con riflessioni tratte dalla Esortazione Apostolica «Gaudete et exultate» di Papa Francesco

TERZO GIORNO: «Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati»

Vieni, o Santo Spirito! Tu sai quanto il dolore, la croce, la morte ci spaventino, eppure mai mancano nella nostra esistenza umana. Tu che sei il Consolatore, fa’ che contemplando l’amore del Padre che ci ha chiamati alla vita e del Cristo che ha preso su di sè la sofferenza dell’uomo, ci lasciamo colmare il cuore dalla tua consolazione! Amen.

«Vivo il momento presente, colmandolo di amore... afferro le occasioni che si presentano ogni giorno, per compiere azioni ordinarie in un modo straordinario» (François Xavier Van Thuan).

«Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati»

Il mondo non vuole piangere: preferisce ignorare le situazioni dolorose, coprirle, nasconderle. Si spendono molte energie per scappare dalle situazioni in cui si fa presente la sofferenza, credendo che sia possibile dissimulare la realtà, dove mai, mai può mancare la croce.

La persona che vede le cose come sono realmente, si lascia trafiggere dal dolore e piange nel suo cuore è capace di raggiungere le profondità della vita e di essere veramente felice. Quella persona è consolata, ma con la consolazione di Gesù e non con quella del mondo. Così può avere il coraggio di condividere la sofferenza altrui e smette di fuggire dalle situazioni dolorose. In tal modo scopre che la vita ha senso nel soccorrere un altro nel suo dolore, nel comprendere l’angoscia altrui, nel dare sollievo agli altri. (GE 75-76)

Saper piangere con gli altri, questo è santità.

Donaci, o Spirito di santità, la grazia di non scappare di fronte alla sofferenza,

ma di farci vicini a chi soffre, portando con serenità e coraggio la nostra croce di ogni giorno.

NOVENA allo spirito santo

Con riflessioni tratte dalla Esortazione Apostolica «Gaudete et exultate» di Papa Francesco

 

SECONDO GIORNO: «Beati i miti, perché avranno in eredità la terra».

Vieni, o Santo Spirito! Rendimi capace di difendere la verità e la fede, le convinzioni che porto nel cuore, ma sempre con animo mite, senza presunzione ed arroganza. Donami la mitezza, frutto della tua presenza in me! Amen

Lascia che la grazia del tuo Battesimo fruttifichi in un cammino di santità.

Lascia che tutto sia aperto a Dio e a tal fine scegli Lui, scegli Dio sempre di nuovo.

Non ti scoraggiare, perché hai la forza dello Spirito Santo affinché sia possibile,

e la santità, in fondo, è il frutto dello Spirito Santo nella tua vita.

«Beati i miti, perché avranno in eredità la terra».

In questo mondo dove ognuno crede di avere il diritto di innalzarsi al di sopra degli altri, Gesù propone un altro stile: la mitezza. Se viviamo agitati, arroganti di fronte agli altri, finiamo stanchi e spossati. Ma quando vediamo i loro limiti e i loro difetti con tenerezza e mitezza, senza sentirci superiori, possiamo dar loro una mano ed evitiamo di sprecare energie in lamenti inutili.

Qualcuno potrebbe obiettare: “Se sono troppo mite, penseranno che sono uno sciocco, che sono stupido o debole”. Forse sarà così, ma lasciamo che gli altri lo pensino. E’ meglio essere sempre miti, e si realizzeranno le nostre più grandi aspirazioni: i miti «avranno in eredità la terra», ovvero, vedranno compiute nella loro vita le promesse di Dio. (GE 71-74)

Reagire con umile mitezza, questo è santità.

Donaci, o Spirito di santità, la grazia di essere persone miti, capaci di non rispondere al male con il male,

ma di fare del bene a tutti, sempre!

NOVENA allo spirito santo

Con riflessioni tratte dalla Esortazione Apostolica «Gaudete et exultate» di Papa Francesco

PRIMO GIORNO: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli»

Vieni, o Santo Spirito! Donaci di comprendere che per arrivare ad essere un buon cristiano

è necessario fare, ognuno a suo modo, quello che dice Gesù nel discorso delle Beatitudini. Amen

La parola “felice” o “beato” diventa sinonimo di “santo”, perché esprime che la persona fedele a Dio e che vive la sua Parola raggiunge, nel dono di sé, la vera beatitudine.

Le Beatitudini... possiamo viverle solamente se lo Spirito Santo ci pervade con tutta la sua potenza e ci libera dalla debolezza dell’egoismo, della pigrizia, dell’orgoglio. (GE 64-65)

«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli»

Normalmente il ricco si sente sicuro con le sue ricchezze. Le ricchezze non ti assicurano nulla. Anzi, quando il cuore si sente ricco, è talmente soddisfatto di sé stesso che non ha spazio per la Parola di Dio, per amare i fratelli, né per godere delle cose più importanti della vita. Così si priva dei beni più grandi. Per questo Gesù chiama beati i poveri in spirito, che hanno il cuore povero, in cui può entrare il Signore con la sua costante novità. (GE 67-69)

Luca parla di essere «poveri» e basta (cfr Lc 6,20), e così ci invita anche a un’esistenza austera e spoglia. In questo modo, ci chiama a condividere la vita dei più bisognosi, la vita che hanno condotto gli Apostoli e in definitiva a conformarci a Gesù, che «da ricco che era, si è fatto povero» (2 Cor 8,9). (GE 70)

Essere poveri nel cuore, questo è santità.

Donaci, o Spirito di santità, la grazia di essere poveri in spirito,

capaci di accoglierti nel nostro cuore e di renderci vicini ai fratelli più bisognosi.

STRUTTURE
CASA DI RIPOSO PIO ISTITUTO S.ANNA
MISSIONE